DEV Community

Cover image for Il Bug della Dignità: Cronaca di un’illusione ereditaria
Michele Carino
Michele Carino

Posted on

Il Bug della Dignità: Cronaca di un’illusione ereditaria

Una riflessione sulla cultura, la perdita e la promessa infranta della meritocrazia.

Sono un informatico con vent’anni di esperienza, un uomo cresciuto in una casa dove i libri erano così tanti da fare da isolante tra le camere.
Mamma professoressa di matematica, papà ingegnere elettrotecnico.

I libri erano il simbolo della nostra promessa: l’idea che la cultura ci avrebbe portato in alto, ci avrebbe emancipato e ci avrebbe garantito il rispetto del mondo.

Ho costruito la mia identità su questo pilastro, convinto che la logica e lo studio fossero il mio passaporto per la libertà.

Invece, per vent'anni anni, ho assistito al fallimento di quel patto.

Ho visto 'figli di papà' fare impresa senza la minima capacità razionale, occupando spazi per puro diritto di nascita mentre io, nonostante le competenze, dovevo lottare ogni giorno per sbarcare il lunario.

Ho visto il mio nucleo familiare frantumarsi e mia madre spegnersi, tradita da una demenza fronto-temporale e abbandonata da uno Stato che ha preferito divorare la sua pensione per la retta di una casa di cura piuttosto che onorare la sua vita.

In questi mesi, è scomparsa da poco, ho dovuto buttare i suoi libri, piangendo su ogni volume che finiva nel sacco, sentendo che stavo smaltendo i resti di un’illusione.


Oggi, però, sono entrato in una biblioteca.

E inaspettatamente, tra quegli scaffali, mi sono sentito di nuovo a casa. Sono tornato bambino, avvolto da quell'odore di carta che un tempo mi proteggeva.
Lavorare da lì, circondato da quel silenzio antico, ha spento il rumore del mondo esterno.

Per la prima volta dopo tanto tempo, ho ritrovato la serenità di fare e progettare per il puro gusto di farlo. Senza chiedermi il perché, senza il peso dell'ingiustizia, senza l'ombra dei privilegiati che mi calpestano.

Nella mia pancia c'è ancora la rabbia dei miei genitori, ma oggi, tra questi libri, ho ripreso in mano il mio codice. Ho smesso di cercare una logica nel tradimento del sistema e ho ricominciato a costruire, semplicemente perché questo è ciò che sono.
Oltre le macerie, oltre l'abbandono, la mia mente è ancora la mia casa.

Vorrei poter piangere tutte le lacrime dovute al rivederci così dove non ci aspettavamo di essere nonostante tutto eppure so che l'unica soluzione è la resa, l'accettazione, il far finta idi niente per evitare di continuare a infliggersi dolore.

E mi chiedo se una famiglia davvero evoluta sia quella che sprona i figli a fare soldi e realizzarsi economicamente o quella che vuole che essi siano studiosi e alfieri del progresso umano mettendo in secondo piano l'avere.

Top comments (0)